venerdì 7 giugno 2013

Giorno 18: Aulla - Sarzana

La notte è passata. Ho fatto molti sonni interrotti a causa della scomodità del mio letto. Questa mattina tutto si svolge al rallentatore, alle 8.00 la stanza deve essere libera per le pulizie, noi alle 7.20 eravamo ancora dentro il letto !!!

Dopo una rapida sistemata in bagno e una colazione da picnik, Roland e Gudrun iniziano il cammino, io aspetto Peter.
Arrivano le signore alle 8.30, mi metto a parlare con loro e faccio i miei complimenti per la loro dedizione alla pulizia dell'ostello (sono tutte volontarie, vanno a pulire l'ostello e poi vanno a lavorare), loro molto sorprese mi ringraziano calorosamente (evidentemente sono pochi i pellegrini che si complimentano con loro... urge una riflessione!).
 
Inizio il mio cammino, saluto Peter stringendogli la mano e ringraziandolo per aver condiviso con me questa bella esperienza di vita, oggi la mia tappa è Sarzana e non Avenza (quella di Peter).
 
Mi incammino nei boschi, il primo tratto è veramente faticoso, si inizia con dei rapidi dislivelli in salita, ogni tanto qualche tratto pianeggiante e subito dopo ancora salita. Sono veramente fortunato, la Via passa in mezzo ai boschi e quindi mi ripara molto bene dal sole che picchia. La partenza odierna non è stata il massimo della vita, ci siamo incamminati soltanto dopo le 9 (io generalmente alle 8 già sono in strada e con qualche km sulle spalle).
 
Sempre in salita, dopo aver passato il bellissimo borgo di Bibola, arrivo ad una piccola frazione di nome Vecchietto (un nome un perché: l'età media della popolazione è forse di 70 anni :D), faccio un po' di confusione con la traccia gps, non riesco a vedere il tracciato dopo la chiesa principale. Chiedo ad una signora del posto e molto gentilmente mi indica tutto il tracciato da seguire fin su ad uno spiazzo chiamato "le 4 strade".
Mi incammino, il tratto è tutto in salita, si deve arrivare a circa 600 metri di quota, quindi bisogna concentrarsi bene e sincronizzare il movimento delle gambe con i bastoncini in modo da non sforzarsi troppo. 
 
Arrivato nella zona delle "4 strade" (è facile da intuire in quanto il terreno diventa pianeggiante e si sbuca in uno spiazzo molto grande con 5 strade), mi siedo in un solco scavato dall'acqua in mezzo allo sterrato, bevo il mio succo di frutta ai frutti viola (molto buono), mangio un pezzo di cioccolata (sempre extra fondente) e via per la discesa.
 
Si arriva poi in un paesino (non ricordo il nome) e da li si scende ancora su asfalto e sterrato. Camminando, un cavallo mi vede in lontananza ed esce dal suo box all'ombra. Io mi avvicino alla recinzione nella speranza di strappargli due carezze ma nulla, lui sta lontano da me a 10 metri. L'osservo in continuazione, lui sembra non fregarsene della mia presenza e continua a mangiare. Dentro di me penso, cavolo c'è un cavallo e non posso manco accarezzarlo... Ma non puoi venire qui così ti accarezzo? Immediatamente Lui, smette di mangiare, alza la testa e viene a passo sparato nella mia direzione, si ferma vicino alla recinzione e con la sua testona mi si piazza a 1 metro da me e mi fissa. Ci sono rimasto di stucco, vuoi vedere che mi ha percepito? Gli ho messo la mia mano vicino al suo naso senza toccarlo, poi piano piano ho iniziato ad accarezzare il muso e la testa. Era tranquillo, mi guardava in continuazione. Alla fine ho strappato un po' di erba fresca fuori dal recinto e gliel'ho dato.
E ora di ripartire, lo saluto e mi incammino. Tempo 5 passi sbruffa in modo minaccioso. Mi sta chiamando. Torno indietro, strappo dell'altra erba, gliela faccio mangiare, tempo di altre due coccole e via. Mi sono girato un paio di volte e lui mi guardava sempre, fin quando non sono sparito dietro una curva. Esperienza bellissima, chi mi conosce sa che temo moltissimo i cavalli, non li ho mai montati e mai visti da vicino in vita mia, sarà senza dubbio una lezione che la vita mi vuole mettere davanti: non temere di loro!
 
Riprendo il cammino, tra sali e scendi, arrivo di nuovo in un altro recinto con due cavalli grandi e un cavallino appena nato (per modo di dire). La mamma mi guardava anche lei e mi segue lungo tutta la recinzione, ho provato anche a tornare indietro e mi seguiva lo stesso. Peccato non poterla accarezzare, il recinto è troppo alto.
 
Entrando nel territorio ligure la vegetazione cambia completamente. In quota (per modo di dire) c'è il tipo paesaggio mediterraneo, si muore di caldo e le piante che ci sono riparano poco dai raggi solari. Nel frattempo si continua a scendere, si passano i ruderi di un vecchio castello. La strada diventa sempre più scoscesa, ripida e si scivola per via delle pietre presenti.
 
Arrivo finalmente a valle, mancano circa 2,5 km per arrivare a Sarzana. Il caldo terribile delle 14,30 e soprattutto il grande sforzo di oggi hanno reso questo piccolo tratto molto faticoso per me.
 
Oggi sono ospite presso la parrocchia di San Francesco. Chiedo indicazioni alle prime passanti che vedo, sono due signore dell'est che mi sgobbano con la mano come se fossi un venditore di calzini, dicendo "noi siamo straniere non vogliamo niente". Ci sono rimasto male, volevo solo sapere dov'era la chiesa.... !!! Alla fine ci arrivo, grazie ad un signore gentilissimo che mi ha spiegato tutto alla perfezione.
Una volta arrivato,  una signora mi accoglie e mi timbra la credenziale. Questa notte si dorme su materassi a terra, sicuramente una nuova esperienza di vita mai provata fino ad ora.
Dopo circa 15 minuti, sento suonare, è un altro pellegrino (il primo è un signore veneto da poco in pensione che è partito da Santiago il 17 Marzo e deve arrivare a Roma.... aveva quasi 2 credenziali complete di timbro), da dietro i vetri mi sembra di riconoscere quella sagoma, è .....Peter! Mi dice che non si è sentito molto bene durante il cammino e che si ferma a Sarzana con me, sono veramente felice, finalmente ci siamo ritrovati ancora. Successivamente è la volta di Mario, anche lui si ferma a Sarzana, facciamo subito camerata unica noi tre! Poi sono arrivati anche Roland e Gudrun, dormono anche loro in questo ospitale. Oggi sono più asociali del solito e non capisco il perchè, forse non c'è più il giusto equilibrio tra noi, inteso come gruppo. Una spiegazione forse manco c'è, la vita pellegrina è così, c'è chi si lega perché da solo si sente perso, chi si lega perché c'è qualcuno che cucina per tutti senza che alzare un dito, chi si lega perché hanno lo stesso passo o la stessa mentalità, chi si lega per amore (com'è successo).... prendiamo tutto come viene, senza pensarci.
 
Alla sera ci siamo fatti un bel giro in centro io, Peter e Mario (con annesso mega gelato nella gelateria centrale della città ... nocciola e 007 ... che gusto!), abbiamo cenato presso il ristorante-pizzeria "La Cittadella". Tra le buone pizze e tanti dubbi se la proprietaria avesse o meno l'intimo, si sono fatte le 21.15, alle 22 avevamo il coprifuoco. Ci siamo avviati scherzando e ridendo come matti verso la parrocchia per poi andare a letto.
 
Domani mattina sveglia presto, ho deciso (forse più imposto) insieme a Peter di partire presto in modo da non bruciare sull'asfalto (33 km la tappa di domani) e in modo da arrivare presto nell'ospitale.
 
Buona notte pellegrini
 
 
Matteo
 



Un ponte ad Aulla
 

Lo sterrato, il mio terreno ideale
 

La cittadella di Bibola
 


Uno dei tanti ruscelli

Ciao Mò.... :)
 
L'amico che non voleva avvicinarsi ...
 

L'ultimo nato (nell'altro recinto più avanti)

... Insieme alla mamma !
 

In un vicolo di Sarzana
 

La piazza piccola di Sarzana
 

La porta di accesso alla città
 
Un giardino sul balcone
 

Vicoli dai colori tipici


La fortezza di Firmafede

Una delle tante indicazioni VF
 
Il nostro Ospitale
 

Sarzana alla sera


Il lungo corso ...
 

Il dubbio che ci ha turbato anche nella notte...
 
 
 
 
 
 
Cos'ho imparato oggi?
1)Non fidarti di chi ride troppo e ti guarda (specie se è straniero)
2)I cavalli sono  delle creature bellissime e non bisogna temerli
3)Sarzana è una bella città, le donne però sono molto provocatrici.
 
 
Il dubbio del giorno:
Ma la proprietaria aveva o no l'intimo? Mistero !!! 

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