Questa notte ho dormito un pochino male, non tanto per la stanchezza ma per il letto! Dormire su un letto che è praticamente pende da un lato non è cosa semplice!
Mentre gli altri stavano preparando la colazione, io mi son svegliato. Tra le varie battute di Roland per via della colazione al letto, mi son vestito ed ho iniziato a raccattare le mie cose.
Mentre gli altri stavano preparando la colazione, io mi son svegliato. Tra le varie battute di Roland per via della colazione al letto, mi son vestito ed ho iniziato a raccattare le mie cose.
Dopo una buona colazione (stamattina pane e nutella... regalatomi da Peter, caffè e latte, un kiwi e una banana) ci siamo incamminati. Quest'oggi la direzione è Pontremoli.
La tappa iniziale è veramente una noia, abbiamo deciso di prendere la strada statale per arrivare direttamente al Passo della Cisa. Purtroppo i miei amici hanno le ali ai piedi e cosi sono stato distanziato in brevissimo tempo. Dopo 3 km li ritrovo belli seduti sulla panchina che mi aspettavano.
Ci siamo messi a chiacchierare un po', oggi per me è un po' dura, ho un dolore atroce al tallone sinistro, zona esterna, dentro l'osso. Sicuramente è una infiammazione e camminare sull'asfalto non è di certo un toccasana.
Riprendiamo il nostro giro, la prossima sosta viene fatta direttamente al Passo della Cisa (1041 metri). La cosa che mi ha colpito è stata la sua piccola chiesa che sovrasta le colline circostanti. Dopo aver fatto rifornimento di energie in un bar vicino, sono andato a visitare la chiesa. Devo ammettere che ho trovato una pace veramente fuori da ogni luogo, una tranquillità unica, molto difficile da descrivere, chissà se un giorno ci tornerò!
Dopo 20 minuti di girovagare, decidiamo di riprendere il cammino. Questa volta mi separo dal resto del gruppo, decido di fare un pezzo di statale e poi riprendere la Francigena e tagliando qualche tratto sempre su strada, arrivare direttamente a Pontremoli. L'idea era giusta ma ci sono stati delle variabili che hanno stravolto tutto.
Il primo tratto di Via, dopo aver lasciato la statale è veramente qualcosa di spettacolare, dalla vetta si vedono tutte le colline e montagne sottostanti con questi grossi nuvoloni che mettono qualche dubbio sul pericolo pioggia. Successivamente si inizia a scendere sul sentiero del CAI (segno bianco-rosso), con strade molto scoscese e piene di sassi, si scivola che è una meraviglia. Per fortuna stando sullo sterrato, le mie articolazioni rispondono benissimo ed i dolori che avevo su prima sull'asfalto sono spariti. Queste strade, oltre che regalare dei panorami mozzafiato, danno anche l'opportunità di stare a contatto ravvicinato (o quasi) con animali come i misteriosi cavalli.
Scendo sempre di più (da quota 1041 devo arrivare a 280, quindi un dislivello elevato, ma per fortuna è stato in qualche modo dolce), dal mio gps vedo che c'è un percorso che mi permette di guadagnare circa 600 metri di strada rispetto alla Via, percorro quella. Un contadino mi vede e mi fa "Caspita in tutti questi anni lei è il primo che passa.... la via non è qui", gli rispondo che facevo una semplice scorciatoia e conoscevo bene la direzione. Dopo forse ho commesso un errore di valutazione, arrivato alla fine di questa strada ho ripreso la Francigena ed ho perso veramente tempo. Dovevo fare come i miei amici, loro sono passati sulla statale e sono andati dritti fino a Pontremoli per 7 km ed invece nada, percorro ancora la Via, mi imbatto sui continui sali e scendi, cimiteri e per finire anche con un pastore ed il suo gregge. Chi va per montagna sa benissimo che quando ci sono i cani pastore significa pericolo immediato, loro proteggono il gregge anche a costo della propria vita. Li per fortuna ci stava il pastore, gli passo vicino, mi fermo due minuti a parlare con lui in modo da farmi vedere ai cani e rassicurarli che non sono un pericolo. Mi rimetto in marcia e il pastore mi fa... "se le viene incontro un cane, ha i bastoni, prova a tirarglielo in testa..". "simpatico stò tizio" penso tra me e me! Peccato che i cani sono 5 ....!!!
Successivamente riprendendo il mio percorso passo su lastricati e ponti romani di una bellezza veramente straordinaria, a meno di 3 km dal mio arrivo inizia a diluviare. Mi fermo, tiro il mio impermeabile e via, riparto spedito e qui la tragedia... anzi doppia. La francigena per un bel tratto è uguale al percorso del CAI (bianco e rosso) purtroppo ci stava una indicazione nascosta nella vegetazione e non mi sono accorto che dovevo svoltare, in pratica ho preso quella del CAI e dopo quasi 1 km, guardando il GPS ho visto che ero fuori rotta :(
Ritorno indietro ed ecco la ciliegina sulla torta, gli ultimi 3 km prima di arrivare al paese, la strada è praticamente di lastricato romano che, con la pioggia e muschio diventa veramente difficile da attraversarlo. Questo tratto l'ho dovuto percorrerlo a velocità molto ridotta, sembravo un vecchio di 90 anni mentre sale le scale !!!
Alla fine arrivo in paese, questa notte sono ospite dai Cappuccini, trovo la chiesa, suono il campanello e .... non risponde nessuno. Giro un pochino e nulla, non trovo manco un'anima viva. Dopo un po' esce un pellegrino che mi vede e mi fa accomodare dentro (qualcuno gentile c'è sempre), qualcuno chiama il frate. Questo si presenta con una lentezza infinita (non voglio biasimarlo ma fradicio ed infreddolito com'ero... volevo andare subito a farmi una doccia), successivamente, dopo le domande di rito, arriva un francese anche lui in bici, gli prende il nome, gli mette il timbro, lo accompagna a prendere la sua bici all'esterno ed infine ci porta ad entrambi al piano di sopra. Qui altro dilemma... le chiavi dove sono? Riscende di nuovo giù con il suo passo da lumaca e dopo un po' torna su (finalmente) aprendoci le stanze. Questo gioco mi ha tenuto in ballo per circa 1 ora !!!
Ritorno indietro ed ecco la ciliegina sulla torta, gli ultimi 3 km prima di arrivare al paese, la strada è praticamente di lastricato romano che, con la pioggia e muschio diventa veramente difficile da attraversarlo. Questo tratto l'ho dovuto percorrerlo a velocità molto ridotta, sembravo un vecchio di 90 anni mentre sale le scale !!!
Alla fine arrivo in paese, questa notte sono ospite dai Cappuccini, trovo la chiesa, suono il campanello e .... non risponde nessuno. Giro un pochino e nulla, non trovo manco un'anima viva. Dopo un po' esce un pellegrino che mi vede e mi fa accomodare dentro (qualcuno gentile c'è sempre), qualcuno chiama il frate. Questo si presenta con una lentezza infinita (non voglio biasimarlo ma fradicio ed infreddolito com'ero... volevo andare subito a farmi una doccia), successivamente, dopo le domande di rito, arriva un francese anche lui in bici, gli prende il nome, gli mette il timbro, lo accompagna a prendere la sua bici all'esterno ed infine ci porta ad entrambi al piano di sopra. Qui altro dilemma... le chiavi dove sono? Riscende di nuovo giù con il suo passo da lumaca e dopo un po' torna su (finalmente) aprendoci le stanze. Questo gioco mi ha tenuto in ballo per circa 1 ora !!!
Oggi toccava a me fare la spesa e cucinare insieme agli amici pellegrini e purtroppo non è andata come avevamo programmato la sera prima. Mi rifarò senza dubbio domani a cena!
Next Stop: Aulla!
Next Stop: Aulla!
A Roma: 501 Km !
Buona notte pellegrini
Matteo
Cos'ho imparato oggi?
1)Al Passo della Cisa ho ritrovato la pace
2)Anche se studi tutto nei minimi dettagli, c'è sempre una variabile che ti scombussola tutto;
3)Quando piove è meglio stare sotto un tetto.
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