mercoledì 26 giugno 2013

Giorno 37: La Storta - ROMA

Che nottataccia! Con un letto  scomodo e che pende a sinistra non sono riuscito a chiudere occhio... se poi ci mettiamo anche il russare a tempo alternato di due pellegrini, il tutto si tramuta in una notte completamente insonne. Nonostante la sveglia puntata alle 4.15, mi sono alzato alle 4. L'unica cosa buona da fare è quello di mettersi in cammino alla buon ora dato che il tratto odierno è quasi tutto sulla trafficata Cassia.
 
 
Prima di partire questa volta ho fatto colazione... ed è stata una scelta azzeccata.
 
Il cammino è quasi tutto su marciapiede per fortuna. In un tratto però la mia traccia gps mi ha fatto deviare nel bosco della sughereta e qui è stato un calvario. L'erba è alta, ci sono spine e piante urticanti inoltre le foglie sono tutte bagnate... il risultato è semplice: pantaloni completamente fradici. Arrivo in fondo alla vallata è praticamente impossibile proseguire per via dell'erba alta di quasi 2 metri... ma dove sono? Nella giungla?
Decido di risalire la vallata vicina, c'è un campo di grano (la scelta è stata fatta semplicemente perché il grano era asciutto, quindi nessun rischio di inzuppamento), decido di risalirlo tutto per arrivare in cima ed avere una panoramica perfetta della vallata. Praticamente il bosco è impenetrabile. Decido di arrivare alla strada più vicina passando per il campo di grano, facendo attenzione a non farmi vedere dal proprietario e cercando di non distruggere la coltivazione. Arrivo sulla strada... che bello, il cancello è aperto, sono fortunato ! Cammino e dopo 300 metri il cancello principale dell'azienda è completamente chiuso con catena e lucchetto ... e adesso? Ho provato a vedere se c'erano meccanismi di blocco nascosti ma nulla... uffa!
Decido di scavalcare il cancello (è alto ma voglio rischiare). Lancio i miei bastoncini dall'altra parte, poi poggio lo zaino sulla recinzione, prendo una rincorsa e mi arrampico sul cancello, lo scavalco rapidamente e raggiungo l'altra parte senza problemi. Caspita che agilità che ho! Sicuramente non mi ha visto nessuno ..... invece.... mi giro e.... ci sono 3 persone sulla strada che mi guardano a bocca aperta. Io mi risistemo lo zaino, il cappello, riprendo le bacchette e passo vicino a loro, con una faccia tosta li saluto con un buongiorno carico di felicità..... (che figura di m... volevo sparire). Per fortuna nessuno ha chiamato i carabinieri... !!!
 
Riprendo il cammino, ho perso 45 minuti e sono uscito fuori rotta di 3 km !!! forse più per il nervoso che per il tempo perso accelero il passo e taglio più che posso la Via optando per le strade secondarie. 
 
Arrivo a Monte Mario, per fortuna la strada è sterrata, le salite che ci sono le attraverso con molta facilità, adoro lo sterrato.
La vista su Roma da Monte Mario è qualcosa di unico, è un qualcosa che lascia a bocca aperta anche chi come me non ha il gusto della storia e dell'arte. La fatica di tutta questa strada fa si che ti innamori di Roma.
 
Arrivo nella città, subito due tramezzini nonostante sono solo le 10 di mattina. Poco importa, farò cena sicuramente tardi oggi.
 
La prima cosa da fare è prendere il timbro di passaggio nella Basilica di S. Pietro. Dopo aver scattato un paio di foto e essermi confuso con la fiumana di turisti che giravano da ogni angolo della città, mi sono recato in sagrestia per il timbro e l'ambito Testimonium (piccola parentesi per i pellegrini. Per ritirare il testimonium e avere il timbro bisogna attraversare dall'esterno il colonnato di sinistra della piazza, arrivare alla cancellata dove ci sono due guardie svizzere,  li poi bisogna fare un controllo con metal detector da parte della polizia all'interno di un box bianco situato sulla sinistra della cancellata,  successivamente si ripassa all'ingresso principale, le guardie vi indicheranno il percorso da seguire). Essere ammessi dentro i cancelli è un qualcosa di straordinario, tutte le persone che erano in fila mi guardavano, nella loro mente volevano sicuramente esserci anche loro. Esperienza bellissima !

Ritirato il mio Testimonium ne ho approfittato per fare un giro nella piazza. Dopo mezz'ora mi sento chiamare, sono arrivate anche le due sorelle pellegrine della Danimarca che ho lasciato a La Storta. Tra qualche scatto e due chiacchiere (mannaggia all'inglese) le ho accompagnate a ritirare il testimonium. Come ricompensa mi hanno offerto da bere in un bar :D

Questa sera sarò ospite presso lo Spedale della Divina Provvidenza di Roma. E gestito anche questo da volontari della Confraternita di Compostella che nel loro piccolo, aiutano nel migliore dei modi i pellegrini e soprattutto effettuano il rito della lavanda dei piedi, molto bello, particolare e significativo.

Nell'ospitale ci sono anche altri pellegrini come Yong (pellegrino della Corea del Sud) Chris (il pazzoide inglese che gira con un ascia in borsa), poi c'è anche Maria dell'Olanda e Peter un pellegrino olandese incontrato a Campagnano (manca il tedesco Peter che è già ripartito). La serata è stata molto bella, hanno cucinato i volontari e tra pasta, vino e anguria siamo andati a nanna molto felici.

La Francigena... un esperienza di vita unica !

Un abbraccio a tutti

Matteo
 



Il campo di grano e ...
 
.... il cancello !!!




L'osservatorio astronomico di Monte Mario
 


Le Guardie Svizzere

Io e il Testimonium

Io e Lilian

Io e Nielsen
 
Piazza Navona

Il Panteon

Il Tevere
 
 
 
 
 
Cos'ho imparato oggi?
1)Anche se non ami una città d'arte, la Via te lo farà amare per sempre
2)Quando vedi l'erba alta torna indietro
3)Prima di sparare ad un tizio che scavalca il cancello, accertarsi prima che si tratti di un pellegrino!
4)Roma è unica.
 
  
 

lunedì 24 giugno 2013

Giorno 36: Campagnano di Roma - La Storta

Che nottata questa appena passata! Un sonno così riposante non me lo ricordavo da giorni! Nonostante la sistemazione precaria (un materasso messo su un tavolo) e la luna che mi rischiariva la stanza, ho dormito benissimo.
 
Alle 4.15 mi alzo, il tempo di preparare le mie cose, mi rimetto di nuovo in strada. Decido che la prima sosta da fare è a Formello per la prima colazione.
Mi incammino, il tratto iniziale è veramente sfiancante, ci sono delle salite "stucca fiato", che veramente ti tolgono il respiro, specie se affrontate a freddo di prima mattina. Dopo la salita viene per fortuna la discesa. Scendendo giù per la collina ed ho fatto un incontro da brivido. Sulla strada eravamo in due, io e un cinghiale. Sicuramente ci siamo morti di paura insieme, lui mi vede, frena sulle sue zampe mi guarda, si gira e scappa come un fulmine proprio come nei cartoni animati.... questa volta mi è andata veramente bene (mai sfidare un cinghiale!).
 
 
Il percorso di oggi è veramente molto bello, si entra nelle aree protette del Parco Vejo e si ha la possibilità (di mattina presto) di incontrare cavalli e mucche da latte (si chiamano vacche in termine tecnico) che pascolano liberamente e beatamente sull'erba a pochi metri dalla Via (a mio avviso meglio non toccarli nella maniera più assoluta visto che sono in gruppo). C'è anche la possibilità di guadare un ruscello molto carino, lo si attraversa grazie a dei massi posti nell'acqua, oltre ad ammirare le specie locali tipiche di questa zona si possono vedere anche carcasse di macchine all'interno del ruscello (specie alloctone).
 
Entro nella città di Formello alle 7.00, tempo di un orzo e due cornetti al cioccolato e via, di nuovo in strada. Speravo di riprendere i pellegrini italiani che ieri si sono fermati in questa città ma a quanto pare sono già avanti da un pezzo... pazienza !
 
Finalmente, dopo altre salite e discese si arriva a La Storta, non conosco il perché di questo nome, però entrando nella vallata prima di arrivare in città ho visto una cos che mi ha lasciato a bocca aperta. Un agricoltore che sfalciava la gramigna con una...... mietitrebbia !!! Forse il nome La Storta è dato perché le persone qui hanno la testa ... storta ! :D
 
Oggi sono ospite dal centro di accoglienza dalle Suore delle Poverelle, in città pochi conoscono questo posto, per chi vorrebbe alloggiarci, arrivarci è molto semplice, sempre rimanendo sulla Cassia, sulla destra si vede un grande distributore della IP, si deve salire sulla strada che è di fronte al distributore, il primo cancello (grigio chiaro) è quello del centro di accoglienza (c'è una targa pellegrina all'esterno).
 
Dopo un paio di ore mi hanno raggiunto anche il gruppo di pellegrini che avevo lasciato a Campagnano. Questa sera insieme a loro andiamo a cena in una pizzeria qui vicino, la mia penultima cena prima di concludere il mio fantastico viaggio.
 
Domani è il grande giorno, si arriva a Roma, la città eterna. Sicuramente sarà una tappa fatta di profonda riflessione e che mi farà avere diversi flash a ritroso di questo bellissimo viaggio. Il percorso è relativamente breve, sui 18 km massimo, speriamo di riuscire ad ottenere il timbro e il Testimonium senza grossi problemi e soprattutto evitare le file turistiche (che io non sopporto).
 
Buona proseguimento a tutti
 
 
Matteo
 









 
Chi passa prima ?






 
Fauna locale (alloctona)



La rivoluzione in agricoltura


 
 
 
 
 
Cos'ho imparato oggi?
1)Che la peggiore sistemazione può rivelarsi una comodità assoluta
2)Che quando scappano gli animali, non sono poi tanto diversi dai cartoni animati.
3)Stare in mezzo agli animali allo stato brado e averceli a distanza cosi ravvicinata, quasi a toccarli, è un esperienza fantastica
4)Ci son persone che senza faccia e ritegno buttano di tutto nei ruscelli
 


domenica 23 giugno 2013

Giorno 35: Sutri - Campagnano di Roma

Ieri sera siamo andati a fare cena in un ristorante nella piazza di Sutri, è la prima volta che mi trovo scontento in un locale, purtroppo capita. Al mio rientro in camera sento bussare alla porta, Maria mi chiama dicendomi che è arrivato Antonio.... il pellegrino che ho lasciato mezzo dolorante a Piacenza, mi ha raggiunto. Dopo quasi un oretta passata a chiacchierare sulle ultime vicende, ci siamo messi d'accordo di fare la strada insieme domani, finalmente non sono solo ! 
 
Sveglia alle 4.50 (ho esagerato visto che oggi è domenica), alle 5.40 già ero in strada, sulla via Francigena. Antonio ha una paura tremenda a passare sulla Cassia però oggi ha accettato un giro da brivido ma alla condizione che io mi metto davanti e faccio da apripista ... ormai sono abituato a vedere le macchine sfrecciare a pochi cm dal tuo braccio, nessuna paura. 
 
Il percorso iniziale è tutto asfalto, superato però la città di Monterosi, inizia il tratto di sterrato misto ad asfalto. Dato che non ci sono altre città fino a Campagnano, ho deciso di fare una sosta per la colazione. Invito Antonio a non aspettarmi e di proseguire. Con il suo passo lento è un gioco da ragazzi recuperarlo (ho pensato... ma mi sono sbagliato!).
 
Finita la mia colazione al bar, riprendo la Via, vado a velocità sostenuta, circa 5,5 km/h, voglio recuperare Antonio il più presto possibile e soprattutto cercare di arrivare a destinazione prima delle 11.30 per via del sole inizia a scottare.
Allungo sempre il passo, le salite le brucio molto velocemente grazie alla spinta dei bastoncini e del giusto passo. Ho corso per 12 km ma di Antonio manco una traccia, nemmeno sul terreno (c'erano solo gli zoccoli di cavallo.... avrà per caso cambiato calzatura per avere più grip? Mistero !!!).
 
Sono arrivato a Campagnano di Roma alle 11.15 ed ho avuto la fortuna di entrare in chiesa nello stesso istante in cui è cominciata la messa... ne approfitto, sono o no un pellegrino?
 
Ultimata la funzione, inizio a cercare l'ostello. Questa sera sono ospite presso l'Oratorio di San Giovanni Battista, peccato che accolgono pellegrini solo alle 14.30. Ne approfitto quindi di andare a mangiare qualcosa di leggero al bar li vicino, gestito da Mario (ha lavorato sull'Andrea Doria!). Tra una chiacchiera e l'altra sono arrivate le 14.30, un signore (a quanto pare un aiutante) mi ha aperto l'ostello, messo il timbro e mi ha fatto accomodare. Purtroppo qui si dorme per terra, ma va bene lo stesso, ho già provato l'esperienza di Sarzana ed è andata abbastanza bene.
 
Per fortuna non sono solo nemmeno qui, sono arrivati i due pellegrini di Sutri (l'olandese e il tedesco, Maria e Angelo sono andati a Formello), poi si sono aggiunte due sorelle danesi, di cui una, la più espansiva, mi ha posto tante domande in inglese, ho provato a rispondere ma alcune sono cadute nel vuoto purtroppo !!! Mannaggia alla lingua !
 
Alla sera siamo tornati da Mario per la cena, con le sue portate super veloci e a buon prezzo, ci siamo riempiti la pancia ridendo e scherzando tra di noi. Veramente una bella serata.
 
Alla fine ho ceduto alla tecnologia, mi sono fatto fare le domande in danese dalla pellegrina su Google traductor in modo da capirci qualcosa e.... ha funzionato !!! Ci siamo scambiati delle informazioni.  
 
Domani andremo tutti a La Storta, penultima tappa prima di arrivare nella città di Roma, che con la sua grandezza ci separerà per l'ennesima volta tutti quanti.
 
Buona notte pellegrini
 
 
Matteo
 
 






Peccato che ci avevano raccolto il grano



Autobus con la gomma a terra ...

L'amico quadrupede...
 

Porta Romana di Campagnano
 
 
Cos'ho imparato oggi?
1)Che quando c'è la doppia corsia di marcia, meglio non prendere la Cassia
2)Che i danesi sono molto espansivi e simpatici
3)Che quando non ci sono più le tracce sul terreno del pellegrino che ti ha preceduto significa due cose: o ha sbagliato strada oppure è stato divorato da un branco di cani dietro qualche siepe ... !!! :D