venerdì 24 maggio 2013

Giorno 7: Vercelli - Robbio

Questa notte è sceso il diluvio universale, già alle 21 sono iniziati i primi tuoni, segno che la pioggia è in arrivo. Finalmente stò riuscendo a dormire durante la notte, la stanchezza ha il suo effetto soporifero !!!
Sveglia alle 7.00, inizio a preparare il mio zaino facendo attenzione a non lasciare nulla nella stanza e subito mi dirigo nella zona comune per la prima colazione da leoni (serve energie la mattina !!!). La signora che il giorno prima mi ha accolto non c'è e al suo posto invece c'è un signore, credo anche lui sacerdote che con molta calma e simpatia mi ha preparato la colazione (the, fette biscottate e marmellata di albicocche artigianale) decliando in maniera assoluta ogni mio aiuto. Nel frattempo mentre bevo il mio thè sono arrivati le comitive di pellegrini tedeschi (circa 10 persone) che salutandomi in maniera molto superficiale, hanno iniziato anche loro la colazione con panini, caffè e latte. Parlando con una pellegrina, sono riuscito a capire che anche loro sono diretti a Roma e che la prossima sosta sarà a Robbio, mia prossima meta. Li saluto, il tempo di riempire la mia borraccia di acqua (usando la fontanella sottostante il convento con la statua di San Francesco) e subito mi metto in marcia sulla via Francigena. Purtroppo, come dicevo ieri, il convento è un pò fuori mano e dei miei 18 Km iniziali se ne sono aggiunti altri 2 Km per raggiungere la Francigena.
 
Eccetto il primo tratto che si svolge su strada asfaltata (fare attenzione alle macchine, la strada è molto trafficata), i restanti chilometri sono costituiti da sterrati che circondano le risaie vercellesi e pavesi. Il tratto di oggi è molto interessante e bello rispetto al tratto Santhià-Vercelli. Ci sono molti uccelli, tra cui alcuni aironi e soprattutto tantissime rane che con il loro gracchiare e i loro splash mi hanno accompagnato per quasi tutto il viaggio.
 
Le strade in questo tratto sono veramente lunghissime, ci sono punti che la via è dritta anche per 2 km e sembra non terminare mai. Non devo mollare....
 
Oggi è stata una giornata molto fortunata per me, all'inizio il cielo era nuvoloso e quindi niente caldo asfissiante (dovuto all'eccessiva umidità sprigionata dalla risaia) e soprattutto c'è stato un bel venticello che, oltre a rinfrescarmi, mi ha anche allontanato le zanzare !!! Solo per questo sono contentissimo :D
 
Dopo un paio di chilometri si giunge ad un ponte, situato nella vicina città di Palestro, ponte che permette di attraversare il fiume Sesia (nasce dal Monte Rosa a 2500 metri di quota e confluisce nel Pò). Attraversato il ponte c'è una piccola cartina su un tabellone che descrive la nostra posizione attuale e le prossime città. A fianco del tabellone invece c'è un foglio e una penna. Sul foglio si deve riportare il nome e cognome del pellegrino, la nazionalità, il luogo di partenza e di arrivo e un commento sul tratto attraversato in modo che i responsabili della via Francigena possono intervenire per migliorare la via sempre di più per i futuri pellegrini. Da buono e bravo (e bello ???) pellegrino compilo tutto e mi accorgo che il giorno prima sono transitati sullo stesso ponte Dario, Angelo e Gilbert. Conoscendo il loro passo e la loro fretta di arrivare a Roma, sicuramente si fermeranno a Mortara e non a Robbio.
 
Continuando il mio viaggio, tra altre risaie e piantagioni di mais, arrivo a Robbio. Adesso viene il bello, devo cercare il municipio, questa sera sono ospite nell'ospitale del Comune di Robbio. Evitando di vagare per nulla e data la scarsa affluenza di persone a piedi in giro per la città (ora 13.15) decido di fermare le macchine in modo da avere indicazioni. Questo sistema se funzionava benissimo in Valle d'Aosta, non funziona per nulla nel pavese, le persone ti snobbano, non ti calcolano oppure ti fanno dei gestacci con la mano, il tutto non perchè volevo un passaggio ma  semplicemente sapere dov'è il municipio ! Alla fine si ferma una macchina con a bordo degli orientali (quindi nessun italiano) e mi indicano con grande entusiasmo la direzione giusta da prendere. A volte basta poco per rendere felice un pellegrino. Li ringrazio e seguendo le loro esatte indicazioni, arrivo in comune. Vengo rimbalzato da un ufficio all'altro (purtroppo è l'Italia) fino poi arrivare al comando dei Vigili Urbani che gentimente mi indicano la porta dell'ospitale e mi spiegano dove sono le chiavi e dove lasciarle il giorno dopo alla mia partenza.
 
Dopo una veloce doccia, vado spedito alla Chiesa di Santo Stefano per il mio 7°timbro sulla credenziale, dopodichè faccio un giro per la città, gustando una pizza margherita presso "La Rustica" in piazza san Pietro, di fronte all'omonima chiesta costruita in mattoni rossi. Subito dopo provo un caffè al bar nelle vicinanze la pizzeria (molto ma molto pessimo) e il gelato preparato dalla simpaticissima gelataia della gelateria "Le Creme".
 
Guardando le previsioni meteo, non c'è molto da rallegrarsi, è in agguato "Ginevra", la perturbazione che porterà freddo con molta pioggia e neve a quote basse su tutto il nord Italia. La cosa mi fà ridere in quanto siamo a Maggio ma in realtà sembra essere a Novembre, questo clima così bizarro mi fà solo pensare che il progetto "HAARP" in fin dei conti è realtà e non fantascienza e si è già a buon punto.
 
Domani è prevista pioggia, poco importa, con la mia mantella raggiungerò lo stesso Mortara !!!
 
Buona notte pellegrini.
 
Riflessione: Perchè il cammino? Secondo me siamo stati tutti pellegrini in una vita passata e la strada richiama sempre affinchè tu possa tornare a camminare e a non perdere la tua identità.
 
 
Matteo
 
 
Il fiume Sesia

Alberi secolari

Attività talpistica in campo di mais
 

Ogni tanto un pò di fresco...
 

Le risaie ...

Una pianta solitaria
 

 
 

Rice road
 

Ogni tanto qualche fattoria...
 

Le chiare indicazioni
 

Le indicazioni della città di Palestro
 

Riempiendo il modulo di passaggio...
 

La scritta del duce su un vecchio muro di Palestro
 

Uno dei tanti ponticelli da attraversare
 


 

 
 

Uno degli innumerevoli canali di irrigazione
 
 
La vecchia chiesa di San Pietro
 
 
 
 
Cos'ho imparato oggi?
 
1)Che a Robbio anche se sei morto sul marciapiede non si ferma nessuno
2)Che a volte il caffè è meglio prenderlo dove la gente entra ed esce dal bar e non è statica sulla porta da ore.
3)Che quando ci sono comitive di pellegrini, tu non esisti per loro.
 
 
 
24 Maggio 1915
 
L'Italia dichiara guerra all'Austria ed inizia il primo conflitto mondiale.
Una poesia che fino a ieri non conoscevo e mi ha lasciato a bocca aperta è la seguente:
 
"Il Piave mormorava calmo e placido al passaggio
dei primi fanti il ventiquattro maggio;
l'esercito marciava per raggiunger la frontiera
per far contro il nemico una barriera!
Muti passaron quella notte i fanti,
tacere bisognava e andare avanti.
S'udiva intanto dalle amate sponde
sommesso e lieve il tripudiar de l'onde.
Era un presagio dolce e lusinghiero.
il Piave mormorò: "Non passa lo straniero!""
 
(fonte M.Tucci)



Nessun commento:

Posta un commento